Storie dalla corsia

Storie dalla corsia di Adriana Lucis
in arte Dottoressa Girandolina

Mi presento. Sono la dott.ssa Girandolina. Sono una regista, attrice e autrice ma prima di tutto sono un clown-dottore!
Di tutte, questa è la professione che più mi onora e riempie profondamente la mia vita di senso e condivisione. Quello del clown-dottore è il sogno di una vita. Il giorno stesso in cui ho perso mio padre, 11 anni fa, ho scoperto da vicino la clown-terapia e ho potuto ancora sorridere e sperare. Quel giorno stesso ho determinato di realizzare questa missione e diventare un clown-dottore. Uno degli aspetti più significativi di questo lavoro è appunto la condivisione!

La condivisione e Soccorso Clown

1° l’intervento in ospedale con il collega in una collaborazione di coppia come in tutti i duo comici e clown teatrali dove esiste il bianco (quello serio che detta le regole del gioco) e l’augusto o il rosso (il pasticcione della situazione);

2° un profondo rispetto della diversità dei ruoli del personale ospedaliero e la conseguente interazione con essi senza ostacolarli nello svolgimento delle loro funzioni;

3° una competente ed estrema attenzione per i pazienti e i loro familiari in considerazione della loro condizione patologica e degenza;

4° ed ultimo ma primo fra tutti è la condivisione del dolore e della malattia, con estremo riguardo per il livello di energia e le condizioni del malato.

Il Soccorso Clown o Clown-Dottore

Noi clown-dottori non siamo chiamati a fare show come dei clown d’animazione o di spettacolo e non siamo maschere finte o grottesche ma siamo veri e propri clown teatrali formati per lavorare in ambienti e situazioni di disagio socio/sanitario e psico/fisico.

Il clown di teatro è un attore drammatico dallo spiccato talento comico che si impegna tutta la vita per formarsi ad interpretare questo difficilissimo personaggio. Non improvvisiamo nulla per quanto l’improvvisazione è una disciplina utilizzata ampiamente. Alla base e strutturalmente c’è una grande formazione, la costruzione di un repertorio idoneo a contesti sanitari e sociali oltre alla preparazione di discipline ospedaliere tenuta da esperti a selezionati attori e professionisti dello spettacolo.

Ognuno di noi ha un personaggio creato ad arte, con delle peculiarità precise, un carattere definito e un costume non eccessivamente colorato o disegnato in quanto consapevoli di lavorare in una dimensione di dolore dove siamo prima di tutto ospiti e non protagonisti, funzionali al degente e ai suoi bisogni. I piccoli pazienti sono i nostri principi e principesse da servire.
Il clown-ospedaliero è una professione che serve a sollevare lo stato di stress, preparare e distrarre prima o dopo un’operazione, intervenire durante la terapia intensiva o nelle lunghe degenze come in oncologia e malattie infettive.A volte è sufficiente la sua sola presenza, una gag comica, un pezzo musicale o una semplice chiacchierata, a seconda dell’età del ricoverato, per rendere l’ambiente più confortevole a dimensione umana.
Il lavoro della clown-terapia serve a sdrammatizzare situazioni e pratiche dolorose ma fondamentali grazie a nuovi punti di vista trasformati, come le siringhe che diventano flauti, stetoscopi che servono per ascoltar la musica e mascherine utilizzate per fare improbabili rapine improvvisate; alleggerisce l’atmosfera ospedaliera ed illumina una realtà che è condivisa da tante persone in maniera diversa. Soprattutto serve a ricordare al paziente che rimane lui, e non la sua malattia, l’indiscusso protagonista della sua vita degno di ogni attenzione, rispetto e normalità.
I malati oltre al disagio e la sofferenza per la loro condizione patologica perdono la dimensione quotidiana e familiare, la privacy e tutto diventa un’invasione. Quello che mi è stato insegnato ed è rimasto scolpito nella mia mente è che noi clown lavoriamo con la parte sana del paziente! Questo riscatta loro e aiuta noi ad affrontare qualsiasi tipo di situazione, per quanto… non è sempre facile perché siamo fatti di carne e di cuore.