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Scambi Internazionali

I nostri Soccorso-clown dott. Rufus e dott. Pataclò a Riga, in Lettonia!

 

Enrico e Piero, Riga Latvia

A Pasqua i nostri soccorso-clown dott. Pataclò e dott. Rufus (Piero Ricciardi e Enrico Marconi) sono partiti in missione per Riga (Lettonia), dove hanno avuto l’opportunità di incontrare e conoscere clown ospedalieri provenienti da altri 6 Paesi. I partecipanti arrivavano da: Lettonia, Francia, Portogallo, Israele, Germania e Russia. Il meeting ha avuto due momenti, uno di condivisione e scambio di esperienze teorico e due giornate di formazione attraverso laboratori pratici sul clown gestiti da Jeannick Dupont, formatrice francese dell’organizzazione Le Rire Médecin, e da Noam Inbar, dell’organizzazione Israeliana The Dream Doctors.

Enrico&Piero a Riga,Latvia

Tra le varie osservazioni dei nostri Soccorso-clown, che saranno pubblicate prossimamente, è emerso che:

“Come clown abbiamo una delle formazioni migliori e più accurate che abbiamo potuto riscontrare e la presenza di un direttore artistico come Vladimir è un punto di assoluto valore.”

Questo articolo è stato pubblicato in News il 05/05/2024 da .

Brividi in corsia

di Giusy,
volontaria e amica di Soccorso Clown Onlus

 

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Se cercassi di racchiudere in una parola le mie impressioni stando a contatto con i Clown Ospedalieri di Soccorso Clown Onlus, la prima parola che mi viene in mente è brividi.

Ebbene si, ho avuto letteralmente la pelle d’oca nel guardarli all’opera.

Ho avuto i brividi nel vedere la boccuccia triste di un bambino trasformarsi magicamente in un sorriso. Ho avuto i brividi nel vedere con quale delicatezza i Clown riescono ad avvicinarsi ai bambini che inizialmente sembrano restii. Ho avuto i brividi nel sentire una mamma dire “Oltre che a mio figlio fate bene anche a me”.

È impressionante la sensazione che mi sono portata a casa, mi sono sentita ricca. E la ricchezza di cui parlo è quella che ti riempie il cuore.

Ecco…io credo che i clown di Soccorso Clown Onlus riempiano il cuore e lo riempiano di gioia. E riempire il cuore di gioia a un bambino ospedalizzato e a una mamma costretta a vedere il suo piccolo soffrire è una missione non facile ma loro ci riescono e ci riescono in grande stile. Sono in grado di trasmettere a chiunque incontrano energia positiva attraverso un semplice sguardo, una battuta, una canzone, una magia.

Un grazie speciale a tutti voi per avermi permesso di entrare nel vostro piccolo, grande mondo.

Giusy

20 anni di servizio festeggiati allo Stelvio Challenge 2015

27 giugno 2015

Sole e cielo azzurro insieme a uno scenario unico come quello dell’Alta Valtellina hanno fatto da cornice alla quarta edizione dello Stelvio Challenge, la gara ciclistica internazionale e solidale organizzata da Soccorso Clown s.c.s. ONLUS che da 20 anni porta l’arte del circo e del teatro ai bambini malati e agli anziani. Un week-end di sfide e di allegria, fatiche e sorrisi condiviso con i ciclisti dei partner olandesi.

 

 

L’evento si è aperto con lo spettacolo “La giornata degli Sciocchi” – con i due magnifici Soccorso-Clown Daniele Guaragna (dott. Questo) e Marco Burla (dott. Din Don) – ospitato presso la sala delle Terme di Bormio: la sala si è ben presto riempita completamente, con le prime file riservate ai tanti bambini presenti.

E la mattina dopo, i il sindaco di Bormio, il dott. Giuseppe Occhi, ha ufficialmente dato il via alla gara ciclistica da piazza del Kuerc inforcando la propria bicicletta!

Neanche quest’anno è mancata l’Ambulanza della Misericordia di Prato, fedele sponsor di Soccorso Clown, con i tre veterani a bordo che hanno seguito tutta la gara insieme a un terapista olandese, per garantire la sicurezza insieme alla Polizia Municipale di Bormio guidata dal Comandante Morena Vitalini.

21 sono i km percorsi, 1533 i metri di dislivello affrontati, 36 i tornanti che da Bormio portano al Passo dello Stelvio, 129 i partecipanti complessivi.

20.000 euro sono stati donati da MSD Italia per l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove grazie a questo rinnovato sostegno verrà garantito per un intero anno un intervento settimanale dei Clown Ospedalieri di Soccorso Clown!

Oltre alle due squadre dei ciclisti italiani di MSD Italia e di  Brompton, protagonista di questa splendida gara di solidarietà è stato anche Luca Panichi, testimonial di Soccorso Clown, che con la sua sedia a rotelle è arrivato allo Stelvio nel pomeriggio dopo circa 8 ore dal via, accompagnato da Andrea Michela (in arte Magociclo) che per la prima volta nella storia del ciclismo ha salito lo Stelvio in monociclo, impiegandovi circa tre ore. Due performance dei nostri eccezionali ciclisti da Guinness dei primati!

Incoraggiati dai clown ospedalieri di Soccorso Clown lungo tutto il percorso, Luca e Andrea sono giunti sul Passo dello Stelvio tra gli applausi dei presenti.
“È una delle più belle edizioni di Stelvio Challenge che ha riunito con uno spirito di vera solidarietà due paesi Europei, l’Olanda e l’Italia, nello sforzo di portare sorrisi a chi ne ha più bisogno” hanno commentato Yury Olshansky e Caterina Turi fondatori di Soccorso Clown.

Ton van der Veer della Fondazione Pim ha sottolineato: “Con la raccolta fondi Stelvio Challenge 2015 riusciamo a sostenere le associazioni Fondazione Pim, Fondazione Jayden e Cliniclowns Nederland“.

Vogliamo ringraziare tutti i ciclisti che hanno messo cuore e polpacci per sostenere Soccorso Clown Onlus!

Grazie a Luca Panichi e a Andrea Michela che hanno condiviso con Soccorso Clown Onlus le loro grandi sfide!

Grazie ai nostri Dott. DinDon e Dott. Questo che in corsa o sui trampoli, sempre scherzando, non si sono fermati un attimo e hanno fatto divertire tutti i presenti. Complimenti speciali al Dott. DinDon che ha rincorso i ciclisti fin su in cima al Passo dello Stelvio, bravissimo!

Grazie allo staff e ai nostri partner e sponsor che hanno contribuito all’evento e ci hanno aiutato e sostenuto nella sua preparazione.

Insomma, grazie veramente a tutti quelli che hanno reso questo Stelvio Challenge 2015 un successo e un evento indimenticabile!

Qui trovate il video realizzato dal nostro sponsor Brompton Italia, gustatevelo: https://www.youtube.com/watch?v=nYFsH14iQ1U

E dopo una piccola pausa, torneremo al lavoro per creare una nuova edizione ancora più entusiasmante Il nostro obiettivo non cambia: sostenere i progetti di Clown-terapia che portano magia e buonumore in corsia per vedere sorridere i bambini in ospedale, grazie al lavoro serio e professionale dei nostri Soccorso Clown, da vent’anni gli angeli custodi dei reparti pediatrici.

 

Appuntamento allo Stelvio Challenge2016!

Un grazie speciale a:

Golden Sponsor:

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MSD Italia

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Brompton Italia

Silver Sponsor:

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Oliver Bar Bormio

Bronze Sponsor:

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Hotel Baita dei Pini

 

Sponsor tecnici:

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Florence By Bike

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Dr. Schär

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Fila-Giotto

Questo articolo è stato pubblicato in News il 05/05/2024 da .

Clown su due ruote al Florence Bike Festival

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Torna il bel tempo e i nostri Clown Ospedalieri escono dalle corsie d’ospedale e vi aspettano sotto il sole del Parco delle Cascine!

 

Dal 17 al 19 aprile va in scena il Florence Bike Festival organizzato da UISP Comitato di Firenze al Parco delle Cascine: ancora più grande, ancora più adatto a bambini e famiglie. In particolare, questa edizione del Festival avrà un occhio di riguardo per i più piccoli, con una scuola di bicicletta, percorsi a ostacoli, laboratori e altro che non vi sveleremo adesso per non rovinarvi la sorpresa!

E se ci sono bambini, Soccorso Clown Onlus non può mancare! Saremo anche noi al Parco dal 17 al 19 aprile, i nostri Clown gireranno per il Festival in sella alle loro bici ed intratterranno grandi e piccoli.

Vi aspettiamo anche al nostro banchino: non mancheranno i nostri gadget storici, dal Naso Rosso, alle ultime novità, come il Buffo Rosso, il vino targato Soccorso Clown Onlus! Sarà anche l’occasione per presentare la nuova edizione dello Stelvio Challenge: a giugno saliremo sulla Montagna dello Stelvio e ogni ciclista che correrà con noi sarà un sorriso in più donato ai bambini in ospedale! Se vi piace il ciclismo, non potete perdere un’occasione come questa!

Vi aspettiamo!

 

Storie dalla Corsia – Una collega insostituibile

di Rachele, in arte Dott.ssa 8volante

Quando scriviamo storie dalla corsia, scriviamo sempre su un determinato turno, un determinato intervento, dando l’attenzione totale ai bambini per i quali siamo lì, mai su di noi.

 

Dott.ssa 8Volante

Dott.ssa 8Volante

Oggi qualcosa mi spinge a cambiare direzione, a puntare la luce su di noi. Sui Clown Ospedalieri. Questo fluir di parole è per una cara amica, una collega insostituibile, per te e per come riesci a fare stare me al tuo fianco in ogni stanza, a contatto con ogni persona grande o piccina che possiamo incontrare.

 

Sto in piedi: detta così pare senza significato e anche un po’ bruttina come affermazione, ma stare in piedi significa non provare mai quella sensazione di cadere, che spesso si prova durante interventi delicati e complessi. Tu hai il potere di far respirare la mia anima, rendendola così libera di creare, libera di navigare e naufragare in quel mondo immaginifico ricco di circostanze e alternative. Mi fai sentire che un errore è comprensibile e che da quell’errore si può emergere con successo, che possiamo sempre migliorarci, che posso farlo con te.

Per questo non mi sento mai sotto esame, non sento mai giudicato il mio lavoro anche quando puoi dirmi che qualcosa non va: tu lo fai perché credi in ciò che fai, e lo fai anche perché credi in me e questo mi fa sentire onorata, onorata di meritare le tue attenzioni. Anche quando mi guardi perché ho spinto troppo l’energia, o perché il mio burattino si è preso ferie prolungate, anche quando per strane ragioni atmosferiche il semplice fare una bolla di sapone diventa una roba da ingegneria meccanica.

 

Parole per dirti grazie. Grazie di esserci e di farmi provare quelle bellissime sensazioni quando so di essere in turno con te, quando ti vedo arrivare negli spogliatoi col tuo stile inconfondibile e l’occhietto ancora chiuso, il turno inizia da lì col tuo : “Buongiorno Dottoressa!!!”.

Grazie perché il clown che sei spinge me ogni giorno ad accrescere i miei strumenti e le mie competenze. Grazie per la tua genialità, dalla quale imparo tanto, e alla quale i bambini non possono resistere, tu fai ridere loro e fai ridere me, per questo voglio dirti grazie Vanessa.

 

Grazie Dottoressa Molletta. Grazie a noi che sappiamo essere una più pasticciona dell’altra, una più tonta dell’altra, che ridiamo e scherziamo dei centimetri che ci mancano e dei chili di troppo, noi che ci litighiamo fidanzati e mariti, noi che ci guardiamo dritte negli occhi prima di seguire impulsi e strutture, noi che siamo lì per prenderci cura dei bambini, ma anche di noi stessi.

 

Questa si chiama fiducia.

Questa si chiama stima.

Questa si chiama professionalità.

Dottoressa 8Volante


Con una donazione a Soccorso Clown
doni un sorriso ai bambini
ricoverati negli ospedali italiani

Professionalità e Passione

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Professionalità e passione, lavoro e risata, umanità e ricerca. Questo e tanto altro ha caratterizzato le riflessioni della Prima Conferenza Internazionale sui Clown Ospedalieri in Pediatria tenutasi il 17 e 18 ottobre 2014 all’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze.

Staff Mayer

Clown professionisti, medici e psicologi provenienti da Stati Uniti, Israele, India, Spagna, Brasile, Francia, Svezia, Austria, Olanda, Finlandia e Portogallo e altri paesi accolti oltre che dallo staff organizzativo del Meyer, sotto la supervisione della dott.ssa Laura Vagnoli, anche da Soccorso Clown ONLUS, il servizio di clown terapia del grande ospedale fiorentino fondato a Firenze nel 1995 da Caterina Turi Bicocchi e da Vladimir e Yury Olshansky, il primo servizio di clown ospedalieri in questo paese. L’ospite d’onore è stato Michael Christensen, attore e clown di fama internazionale, fondatore nel 1986 della Clown Care Unit del Big Apple Circus di New York e, soprattutto, padre ispiratore dei Clown Ospedalieri. Fu proprio Michael nel 1995 a mandare Vladimir Olshansky, suo unico ambasciatore in Italia, con l’incarico di presentare la nuova professione dello spettacolo del Clown Ospedaliero, e anche l’autore di un metodo di formazione derivato dall’esperienza della CCU, indispensabile per poter offrire ai pazienti e alle loro famiglie il miglior servizio possibile.

Le due correnti della clown-terapia:
Clown Ospedaliero e Clown Sociale

Meyer, seminario clown-terapia

Michael Christensen ha aperto i lavori, che hanno raccolto le diverse esperienze portate dalle associazioni che in tutto il mondo si occupano di diffondere e promuovere la Clown Terapia e da chi questo lavoro e i suoi effetti sulla salute dei piccoli ricoverati, anziani e adulti, studia da anni.

Punto focale di discussione è stata la formazione e la professionalità del Clown Ospedaliero. In questo contesto è stato di particolare interesse l’intervento di Vladimir Olshansky, direttore artistico di Soccorso Clown, che ha sollecitato una riflessione sull’importante problema dell’identità del Clown che opera in ospedale e sulla differenza tra Clown volontario – che ha proposto di definire Clown Sociale – e il Clown Ospedaliero professionista dello spettacolo. Per capire meglio cosa questo significa Vladimir ha proposto il “Vocabolario professionale di Soccorso Clown”, che in modo chiaro definisce le due correnti di clown-terapia oggi esistenti, cominciando proprio dalla base della loro origine:

Definizione di Clown: Clown è un individuo in possesso delle abilità di un attore comico con le capacità e conoscenza delle arti del circo e del teatro di varietà.

Definizione di “Clowning” (clownerie, agire come clown): Clowning è una Performing art.

Definizione di Attore Comico: Come capire se un individuo possiede o no un talento da attore comico? Lo è se ha la capacità di credere alle circostanze proposte e di agire conseguentemente.
Chi è un Clown Ospedaliero professionista? È un individuo in possesso del talento di un attore comico che abbia passato un’appropriata formazione e specializzazione come Clown Ospedaliero professionista.

Chi può diventare un Clown Ospedaliero professionista? Attori, artisti di strada, burattinai, giocolieri, maghi, musicisti, mimi, ecc. a patto che siano in possesso di un talento comico. Infatti se un Clown Ospedaliero non riesce a far ridere non potrà esserci dal suo agire un effetto terapeutico (catarsi).

La figura del Clown Ospedaliero nasce alla confluenza di due specializzazioni artistiche: teatro e circo.

Chi è un Clown Sociale? Con Clown Sociale intendiamo chiunque desideri essere, operare, al servizio del prossimo. I clown sociali svolgono prevalentemente un’attività sociale.

Con Clown Ospedaliero intendiamo un individuo dallo spiccato talento comico che abbia scelto di diventare un clown professionista e che sia stato formato come Clown Ospedaliero.

A prima vista potrebbero sembrare due figure simili: indossano entrambe un costume da clown e entrambe hanno il viso truccato da clown. In realtà la clownerie sociale e la clownerie ospedaliera professionale hanno scopi analoghi ma si differenziano nei seguenti aspetti:

  1. Il metodo della selezione.
  2. La struttura della formazione.
  3. Il clown sociale è un volontario che spesso non viene retribuito per il suo lavoro.
  4. Il lavoro di un Clown Ospedaliero viene retribuito sulla base degli standard remunerativi dello Spettacolo.

Questo punto di vista di Soccorso Clown è stato recepito con convinto entusiasmo sia da quanti alla conferenza rappresentavano queste due diverse tipologie di clown terapia, sia dagli psicologi presenti che da anni studiano il loro operato con attenzione in Italia e nel resto del mondo.

I bambini meritano il meglio

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Tra le esperienze riportate, largo spazio è stato lasciato alle testimonianze e agli show dei nostri Clown Ospedalieri. Soccorso Clown ha così avuto la possibilità di mostrare la validità e la competenza dei propri professionisti, riconosciute in primis dallo stesso staff dell’ospedale. “Una volta, un bambino appena uscito da un’operazione era ancora in uno stato di dormiveglia dovuto all’anestesia e ricordo di averlo sentito invocare il nome del Clown che lo aveva accompagnato in sala operatoria!” ha ricordato un infermiere. I nostri Soccorso Clown hanno testimoniato quanto sia stato impegnativo e entusiasmante il percorso che li ha portati a diventare dei clown ospedalieri professionisti grazie agli insegnamenti e al metodo di Vladimir Olshansky.
“Il Clown è un poeta, un visionario” ha detto Michael Christensen, “ma non dimentichiamo che prima di tutto c’è l’umanità! Prima del Clown, prima dell’artista, prima del medico, deve esserci l’umanità!”

“I bambini meritano il meglio ed è quello che noi dobbiamo offrire loro” ha affermato Caroline Simonds, fondatrice di Le Rire Medicin, associazione francese di Clown Terapia. Il riconoscimento è arrivato anche dagli esponenti del mondo medico presenti che hanno raccontato come spesso siano i dottori o le famiglie stesse a richiedere la presenza del Clown Ospedalieri durante visite, prelievi e accompagnamenti in sala operatoria; anche la percezione dell’ambiente di lavoro da parte del medico cambia quando entra in scena il Clown, che ha la capacità di interagire con tutti, piccoli pazienti, genitori e staff ospedaliero, creando una sinergia che facilita anche il lavoro dei clinici.

EFHCO e missione e formazione condivise

Il convegno è stato l’occasione per poter condividere esperienze molto diverse, da paesi anche molto distanti, anche in senso culturale. Questo è il principale motivo per cui oggi non esiste una formazione comune a livello internazionale, nonostante sia stata creata a livello europeo EFHCO, European Federation of Hospital Clown Organizations, una federazione che riunisce 15 organizzazioni di Clown Ospedalieri operanti in Europa (e di cui Soccorso Clown Onlus è stato ideatore, socio co-fondatore e unico rappresentante italiano). Difficile, comunque, ma non impossibile, l’idea di dare vita a una formazione condivisa. Certamente è una sfida interessante che forse potremo vedere realizzata negli anni a venire.

Nel corso del dibattito seguito ai vari interventi si è giunti all’unanime conclusione che per gli psicologi il clown rappresenta un interessantissimo oggetto di analisi e studio, ma non può essere di spettanza di questa categoria di studiosi e professionisti la responsabilità della sua formazione artistica e professionale. E questo perché una simile formazione non può che essere fornita da docenti provenienti dal mondo dello spettacolo. Perché la figura del Clown Ospedaliero è una nuova professione dello spettacolo arte performativa al servizio della Salute.

 Perché fare il Clown è una cosa molto, molto seria! 

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Questo articolo è stato pubblicato in News il 05/05/2024 da .

Prima Conferenza Internazionale sui Clown ospedalieri in pediatria: riflessioni sulla ricerca e sulla formazione

Il 17 e 18 ottobre presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer di Firenze avrà luogo il 1° convegno internazionale sulla Clown Terapia.

Sarà un’interessante occasione di confronto, dialogo e discussione tra ricercatori e formatori del clowing ospedaliero; un modo per fare tesoro delle numerose esperienze che ogni giorno vengono acquisite dalle numerose organizzazioni di Clown Ospedalieri sorte in tutto il mondo.

Tutti abbiamo lo stesso obiettivo: arrivare ad un livello sempre maggiore della qualità dell’ospedalizzazione pediatrica e ridurre il più possibile l’impatto negativo che la degenza può avere sul benessere del bambino.

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Soccorso Clown Onlus è, da anni, presente ininterrottamente al Meyer e farà gli onori di casa. Aspettiamo ospiti e relatori da tutto il mondo, pronti per confrontarsi sul tema, e soprattutto sarà presente il padre della Clown Terapia, Michael Christensen, colui che nel 1995 spedì a Firenze come suo “emissario” il dott. Bobo, il nostro Direttore Artistico Vladimir Olshansky.
Leggi il programma del convegno

Questo articolo è stato pubblicato in News il 05/05/2024 da .

Soccorso Clown Onlus al Florence Creativity 2014

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Il banchetto del sorriso con i nostri Clown Ospedalieri all’appuntamento fiorentino della creatività

Per la seconda volta, Soccorso Clown Onlus sarà presente al Florence Creativity, l’evento che raduna tutti gli appassionati della creazione creativa. Un grande appuntamento per chi non sa stare con le mani in mano, con la possibilità di partecipare a numerosi laboratori e ammirare variegate esposizioni, dal cake design al decoupage al cucito creativo alla pittura e tanto altro.

L’evento si tiene come ogni anno alla Fortezza Da Basso, dal 30 ottobre al 2 novembre 2014, aperto al pubblico dalle 9h 30 alle 19h.

In mezzo a tutta questa creatività, ci sarà anche un nostro banchetto e naturalmente non mancheranno i nostri Clown Ospedalieri, sempre pronti a regalare sorrisi e risate, anche al di fuori dell’ospedale. Non solo faranno animazione, ma il Dottor Fresco ha pronte una serie di sorprese per chi passerà a trovarci.

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Abbiamo preparato dei laboratori per i bambini che vorranno iscriversi. Per farli divertire creando. Qui di seguito le nostre proposte:

Te le suono…e te le canto”
La valigetta del musicista…”clown”

Costruiremo 3 piccoli strumenti musicali indispensabili per ogni clown che si rispetti: il sax baloon, le maracas, il rotolo sonoro. Gli strumenti sono di facile realizzazione e divertentissimi da usare.
Il laboratorio è rivolto ai bambini dai 5 anni in su (i più piccoli possono partecipare con la supervisione di un adulto) e ha una durata di 45 minuti circa. Il laboratorio verrà effettuato con un numero minimo di 5 e massimo di 10 bambini.

 Il costo del laboratorio è di 15 € a bambino 

Il trucco c’è…e si vede”
Piccoli maghi crescono

Impareremo 3 giochi di magia facili ma di grande effetto con cui i bambini potranno stupire i loro amici…e anche i loro genitori. Il laboratorio è rivolto a bambini e ragazzi dagli 8 anni in su ha una durata di 45 minuti circa. Il laboratorio verrà effettuato con un numero minimo di 5 e massimo di 10 bambini.

 Il costo del laboratorio è di 15 € a bambino 

Un circo all’incirca”
Costruiamo gli attrezzi dei giocolieri

Costruiremo palline da giocoliere, mini trampoli con il cartone e soprattutto inizieremo ad imparare ad usarli. Per quei bambini che sognano di diventare artisti del circo.

 Il costo del laboratorio è di 15 € a bambino 

I tre laboratori si ripeteranno ogni giorno del Florence Creativity
con i seguenti orari:

  • 17 – 17,45 – “Te le suono…e te le canto”

  • 18 – 18,45 – “Il trucco c’è e si vede”

  • 19 – 19,45 – “Un circo all’incirca”

Il sabato e la domenica i laboratori si svolgeranno anche di mattina con questi orari:

  • 10 – 10,45 – “Te le suono…e te le canto”

  • 11 – 11,45 – “Il trucco c’è e si vede”

  • 12 – 12,45 – “Un circo all’incirca”

Potete già far pervenire le vostre iscrizioni (o le vostre domande), inviando una mail a animazioni@soccorsoclown.it

Vi aspettiamo allora al Florence Creativity,
Fortezza da Basso (Firenze)
dal 30 ottobre al 2 novembre!

Per maggiori informazioni sull’evento, visitate il sito ufficiale www.florencecreativity.it e seguite tutti gli aggiornamenti anche sulla pagina Facebook.

Non mancate!
Vi aspettiamo numerosi!!

Questo articolo è stato pubblicato in News il 05/05/2024 da .

Storie dalla Corsia

di Elena Garufi in arte Dott.ssa Perchè

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Prima parte

“Essere felici per essere andati in un ospedale! Che strana sensazione…” pensavo stamani alla fine del mio turno, mentre passeggiavo lungo il Tevere. Ma non felice perchè sono stata dimessa dall’ospedale, badate bene, felice di essere andata nuovamente a gironzolare per le stanze di un reparto del Bambino Gesù, nelle vesti della Dott. Perchè.
Oggi ho condiviso il turno con la Dott. Liquirizia, era dai tempi del tirocinio che non accadeva, probabilmente ero felice anche per questo. La nostra avventura è iniziata insieme, ormai 4 anni fa, al master per diventare Clown Ospedalieri all’ospedale Meyer di Firenze. Abbiamo condiviso lungo tempo insieme, ad allenarci e studiare, a divertirci e confrontarci, ed è diventata quella bella cosa chiamata amicizia.
Noi due, insieme ad altri colleghi, siamo considerati i “nuovi”, ovviamente rispetto alla lunga attività dell’associazione.
Fino a poco tempo fa la strutturazione dei turni era fatta di modo che un “nuovo” stesse sempre con un “anziano” del gruppo, per fornirgli una spalla esperta, ed è stato quindi particolare, oggi, essere “finalmente” sole dopo tanto tempo, io e lei, emozione e soddisfazione.
Ho la mente piena di ricordi di questa mattina.
Rispetto alle altre volte c’erano più ragazzine grandi, quasi adolescenti, così abbiamo potuto scherzare verbalmente tirandole in mezzo alle prese in giro per farle divertire, e fare magie più complesse con le carte, lasciandole di stucco.
Ricordo, in una stanza, A. una bimba con due guance infinitamente rotonde, e G. uno scugnizzo magro magro, con evidenza un bimbo con una malattia oncologica. Spesso è difficile distinguere il sesso di un bimbo che ha perduto tutti i capelli, chissà quante volte gli sarà già capitato, così mette le mani avanti e con gran foga ci specifica che lui è un “maschietto”. Loro già conoscevano altri clown e ci siamo fatte guidare dai loro desideri, aggiungendo cose speciali alle loro preferenze, facendo volare palline invisibili e catalizzando l’attenzione di tutto il personale medico riunito nella stanza, che si divertiva a vederli così vispi.
Dopo, nel corridoio, incontro una delle dottoresse, scherziamo un po’ come sempre, e all’improvviso mi dice, “brave, avete fatto ridere di gusto G. in genere lui è sempre molto triste e non sorride”, io d’istinto non ci credo, ma ad un certo punto realizzo che effettivamente è così, noi non siamo sempre nelle stanze per vedere come passano il tempo i bimbi e le loro famiglie. Io ho visto G. attivo, felice, in piedi sul letto, e A. dall’altro letto che appoggiava energicamente i giochi, mentre le mamme continuavano a dire che non sapevano come era possibile visto che erano debilitati dalla malattia e dalle cure e con le piastrine a terra. Nella mia mente li conservo come bambini pieni di vita…


…To be continued…

SOSTIENI SOCCORSO CLOWN ONLUS!

Storie dalla Corsia

di Elena Garufi in arte Dott.ssa Perchè

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(vai alla prima parte)

Seconda parte

Oggi ho parlato più del solito con i dottori. Una cosa che mi ha fatto riflettere è stata la risposta che spesso ci danno alle domande iniziali di routine (per sapere gli accorgimenti speciali per entrare nelle stanze), ci viene detto “Si lì potete entrare ma magari non serve, è molto piccolo” o “… è un ritardo molto grave…”.
Questo è un punto di vista anche di molte mamme dei bimbi; sono loro stesse che a volte, quando ci affacciamo nelle stanze, ci danno la stessa risposta.
Ma oggi, più delle altre volte, ho notato come queste sono parole di circostanza; la realtà, la nostra realtà, è un altra.
Oggi siamo entrate come sempre in tutte, tuttissime, le stanze, e ci siamo dedicate in maniera diversa alle varie situazioni. Quando ho trovato una nonna con un bimbo piccolo in braccio che sonnecchiava, prima di uscire la dott.ssa Perchè non si è trattenuta dal canzonare sottovoce la nonna, che quando ha realizzato lo scherzo si è molto divertita e ha ringraziato di cuore per quei sorrisi sinceri che sono riuscita a strappargli in un momento in cui non se l’aspettava.
Così come i genitori di M. che forse posteranno le foto che abbiamo fatto insieme.
Sono sempre stata felice della gioia dei bambini, oggi ho fatto più caso anche all’umore dei genitori o parenti che si ritrovano a vivere quella sofferenza. Fare partecipare le mamme, i papà, le nonne rientra nella nostra mission. È stato bello oggi averne riconosciuto la validità in modo così pieno e reale. Sono felice anche per questo.
Ho scritto prima che faccio parte del gruppo dei nuovi, questo è significativo. Il reparto dove lavoriamo (malattie infettive) non è di lunga degenza in genere, è difficile che incontriamo i bambini più volte, come capita in altri reparti.
Oggi invece ho ritrovato ben due bimbi che avevo già visto.
Una di loro, L., l’abbiamo incontrata a metà del nostro viaggio, avevamo ancora molte stanze da visitare, ma quando siamo andate via, appena uscita dalla stanza, mi è arrivata una mattonata nello stomaco “Forse dovevamo restare di più? ”.
Come gestire questo sentimento?
Alla fine del turno avevamo strafatto, eravamo molto oltre l’orario di fine, ma in bagno mentre stavamo per cambiarci la Dott.ssa Liquirizia mi chiede cosa mi turbava, io ero desolata per non aver dedicato più tempo a L., lei sarebbe rimasta molto più con noi, era chiaro. Liquirizia con tutta la sua dolcezza si rimette il camice e dice “Andiamo a salutarla, in effetti le abbiamo detto che andavamo sulle stelle, possiamo riportarle delle bolle di sapone da lì”, e così è stato: un saluto, le bolle delle stelle e una musica di sottofondo per salutarci ancora.
Anche questo è bello, quando si tratta di dare amore può scivolare anche il tempo.
In camerino e al momento dei saluti le dottoresse ci dicono al solito “Ci vediamo martedì prossimo!”
Questa volta mi si spezza il cuore ad essere proprio io a doverle dire “No, in realtà il progetto è finito, noi per il momento dobbiamo interrompere…” Ci restano male, lo sapevo, ma cosa potevo fare?
Ci guardiamo con reciproca comprensione negli occhi, io e loro ci siamo rimaste male allo stesso modo e per lo stesso motivo; perchè i bambini non ci vedranno, perchè è questo che conta. Subito aggiungo “Ma non vi preoccupate, ci stiamo impegnando tantissimo per trovare finanziamenti ed estendere il progetto, noi anche vogliamo venire qui….”, loro ringraziano, e in quel momento ho percepito tutta l’importanza che anche i medici ci danno. I dottori sono sempre felici, sorridenti quando ci vedono, ci trattano con gentilezza e riguardo (mentre noi li canzoniamo continuamente!), ma non avevo mai notato quanto ci tenessero, quanto erano tristi perchè non andavamo più. L’ho notato stamane, l’ultimo giorno….per adesso….

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